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In attesa del BGeek 2018, l'Accademia Nicolaiana propone l’intervista al cosplayer Alfredo Florio, vincitore della Gara Cosplay 2017.

Uomo poliedrico, ha dato sfoggio, nelle varie edizioni della fiera, della sua arte nella riproduzione fedele dei personaggi interpretati da Johnny Depp lasciando tutti senza parole.

BGeek 2018

Due giorni di puro divertimento, dal 9 al 10 giugno, dedicati a tutti gli appasionati del mondo del fumetto, dei videogiochi e giochi di ruolo,  del mondo del cosplay.

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Acquista il biglietto/abbonamento: http://www.bgeek.it/biglietti

Foto BGeek 2017

Bgeek2017

Intervista ad Alfredo Florio

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Alfredo florio, 36 anni vesuviano di san giorgio a cremano è un cosplayer professionista.

Grande artista ma anche grande uomo, persona di grande cuore, simpatico, disponibile  e anche un po’ folle.

Grazie, mi hai descritto alla grande.

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Da cosa deriva la tua passione per il mondo del cosplay?

Sin da bambino ho sempre seguito fumetti, cartoni animati, leggevo tantissimo; avevo anche una grande passione per il disegno: questa passione quindi non poteva non nascere, è stata una conseguenza naturale dei miei interessi.

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Qual è stato il tuo primo cosplay?

Il primo cosplay l’ho fatto negli anni ’90 ed era Zoro di One Piece, un pirata.

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Perchè proprio Johnny Depp? Al quale tra l’altro potresti fare da controfigura per la somiglianza.

Johnny Depp è nato per caso. Prima di lui ho fatto diversi personaggi, non di Johnny Depp. Al Lucca Comics del 2011 un amico mi propose di fare coppia con lui avendo in progetto di fare Davy Jones, il pirata dall’aspetto di un polpo antagonista del secondo e terzo film dei Pirati dei Caraibi. Voleva creare una maschera e il costume anche grazie all’aiuto di un tutorial su internet e mi propose di fare coppia interpretando Jack Sparrow, sfruttando la mia somiglianza con Johnny Depp. L’iniziativa fu molto apprezzata ed ebbe grande successo tanto da guadagnare innumerevoli scatti fotografici, pur avendo un vestito  un po’ arrangiato, sicuramente migliorato col tempo; da li sono partiti poi tutti gli altri personaggi.

 

Ti abbiamo potuto ammirare nei panni di Jack Sparrow, il cappellaio matto, insomma tutti i suoi personaggi.

A quale di questi personaggi sei più legato?

Vi dirò una banalità, ma Jack Sparrow. È stato il primo che ho fatto ed è quello a cui sono più legato.

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Chi cura il tuo look e i tuoi costumi?

Io. Dal trucco ai vestiti, tutto io. Non sono uno che riesce a cucire da zero, però sono bravo a trovare basi da modificare e da cui faccio uscire il pezzo finito.

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Quale fiera ti ha lanciato in questo mondo?

La mia prima fiera è stata il Romics. Da lì ho visto i primi cosplayer da cui ho preso spunto per iniziare a fare anche io costumi e accessori.

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Cosa ti resta di ogni manifestazione alla quale partecipi, a parte i premi che vinci normalmente?

La cosa bella sono le persone che ti danno calore, che ti chiedono di fare le foto, ti fanno un complimento. È questa la mia soddisfazione.

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Sei apprezzato ovunque, a Lucca, a Roma, a Napoli, a Bari dove ti abbiamo conosciuto.

Ora ti chiedo: la passione per il mondo del Cosplay è diventata il tuo lavoro? Riesci a vivere di questo?

C ’è gente che crede che si possa vivere di cosplay, ma no. Il cosplay è una passione. Che poi qualcuno riesca a fare qualcosa di più di un semplice giro in fiera è una cosa che capita a pochi. Io sono uno di quei pochi che riesce a fare qualcosina al di fuori delle fiere e a lavorare all’interno delle fiere. Però non si vive di quello. Io lo considero sempre una passione.

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La nostra associazione si occupa di cultura in ogni suo aspetto.

Mi sembra doveroso dare spazio anche a questo mondo che, io per esempio,

non conoscevo e che ho conosciuto qui con voi. 

In che rapporto ritieni che siano il mondo del cosplay e la cultura?

Se pensi al Giappone il cosplay è cultura, è folklore. È nato lì e poi si è diffuso un po’ ovunque. Quindi si, penso che sia anche una forma d’arte. Ci sono per esempio ragazzi che creano cose da zero e fanno veramente paura, sono eccezionali.

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Quanta formazione ci vuole per svolgere al meglio questo hobby/lavoro? Non ci si può improvvisare?

No. All’inizio magari parti con qualcosina di facile, poi pian piano sei tu stesso che vedi e capisci che puoi fare di più. Ci vuole una certa manualità, per forza. Però alla fine se uno si impegna, i risultati si raggiungono. Anche io sono partito da costumi semplicissimi e sono arrivato a fare cose che non mi aspettavo di saper fare. Un po’ di manualità deriva dal mio lavoro, io faccio l’orafo, quindi qualche oggettino, come le spille, le faccio io. Devi essere portato alla manualità altrimenti compri un cosplay,  però poi non è più divertente.

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Cosa consiglieresti a tutti i ragazzi che si avvicinano a questo mondo?

Innanzitutto di divertirsi. Si va alle fiere per stare con altre persone e condividere questa passione che ormai ci accomuna in tanti. Viversi le giornate di fiera senza pretendere troppo. Alla fine questa è una cosa molto leggera, molto divertente che ti porta anche delle soddisfazioni.

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Grazie mille Alfredo, sei stato come sempre disponibilissimo e simpaticissimo. Sei un grande artista e noi siamo contenti non solo di aver avuto la fortuna di intervistarti, ma soprattutto di aver avuto la fortuna di diventare tuoi amici.

Concludiamo la nostra intervista invitandoti, quando vorrai e se potrai, nel salotto della nostra Accademia anche per fare una giornata dedicata al mondo del cosplay.

Foto BGeek 2017

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